HIV e AIDS: cosa sono e come prevenirli

HIV e AIDS non sono la stessa cosa. Nella giornata mondiale contro l'AIDS è necessario fare un po' di chiarezza su queste patologie che ogni anno registrano numeri molto alti, ma che con una corretta prevenzione possono essere evitati e controllati in maniera adeguata. Bastano pochi semplici accorgimenti per non avere brutte sorprese.

Partiamo subito con le definizioni perché molto spesso i due termini sono facilmente confondibili e destano non poche preoccupazioni. L'HIV è il virus dell'immunodeficienza umana (Human Immunodeficiency Virus), che è il virus che causa l'infezione da HIV, appunto.  Quando parliamo di AIDS, invece, parliamo della cosiddetta sindrome da immunodeficienza acquisita che è la fase più avanzata dell'infezione da HIV.

A lungo andare l'infezione da HIV può portare, se non adeguatamente controllata, all'AIDS. Il virus attacca e distrugge i linfociti CD4 T del nostro sistema immunitario. La continua perdita di queste cellule rende difficile per il nostro corpo combattere le infezioni. Senza controlli e trattamento, l'HIV può gradualmente distruggere il sistema immunitario e portare verso l'AIDS.

Come si trasmette l'HIV?

L'HIV si trasmette attraverso il contatto con alcuni dei fluidi corporei di una persona infetta:

  • sangue
  • sperma
  • liquido pre-seminale
  • secrezioni vaginali
  • latte materno

L'HIV si trasmette attraverso :

  • rapporti sessuali, anali o vaginali, con qualcuno che ha contratto l'HIV senza l'uso del preservativo,
  • contatto con materiali infetti come gli aghi (questo può succedere soprattutto negli operatori sanitari che vengono a contatto con il sangue di persone che hanno contratto l'HIV per esempio durante un prelievo), o attraverso trasfusioni di sangue o trapianti di organi infetti (fortunatamente il rischio è molto basso visti i continui controlli),
  • trasmissione da madre che ha contratto il virus al figlio durante la gravidanza, il parto o l'allattamento al seno.
Come possiamo prevenirlo?

Per ridurre il rischio di infezione è consigliato l'uso del preservativo, correttamente indossato, ogni volta che si fa sesso, limitare il numero di partner sessuali e non condividere mai le attrezzature per iniezione (quest'ultimo è un rischio molto alto nelle persone che fanno uso di droghe, ma fortunatamente basso durante le normali pratiche sanitarie come i prelievi del sangue, le iniezioni da parte di infermieri e medici).

La trasmissione da madre a figlio è il modo più comune in cui i bambini contraggono l'HIV, ma fortunatamente i farmaci contro l'HIV, somministrate alle donne con HIV durante la gravidanza e il parto o ai loro bambini dopo la nascita, riducono il rischio di questo tipo di trasmissione.

Non è possibile contrarre l'HIV stringendo la mano o abbracciando una persona che ha contratto l'HIV. Non è possibile infettarsi attraverso il contatto con oggetti come piatti, servizi igienici o maniglie utilizzate da una persona con HIV. L'HIV non si diffonde nell'aria o nell'acqua o dagli insetti come le zanzare, le zecche o altri succhiatori di sangue. Le quotidiane attività di vita sociale non permettono la trasmissione del virus.

Quali sono i sintomi?

Entro 2 o 4 settimane dopo l'infezione da HIV, si possono presentare sintomi molto simili a quelli influenzali come febbre, brividi o eruzioni cutanee. I sintomi possono durare da alcuni giorni a diverse settimane. Non sempre sono presenti perché possono variare da persona a persona. In questa fase il test dell'HIV può risultare negativo.

Il virus continua a moltiplicarsi ma a livelli molto bassi. I sintomi più gravi, di solito, non compaiono per molti anni. Generalmente si tratta di infezioni opportunistiche ovvero sono infezioni e tumori correlati all'infezione che si presentano a causa della distruzione delle difese immunitarie. Un organismo indebolito dall'infezione dell'HIV è, infatti, più soggetto a sviluppare e a contrarre altre patologie. In questa fase il test dell'HIV è sicuramente positivo.

Senza un trattamento specifico, l'infezione porta all'AIDS in 10 anni o poco più (in alcune persone può progredire più rapidamente se presenti altre patologie croniche). 

E' bene ricordarsi che la trasmissione dell'HIV è possibile in qualsiasi stadio dell'infezione, anche se una persona con HIV non manifesta i sintomi.

Ma qual è la terapia adeguata?

Abbiamo visto che esiste una terapia specifica in grado di controllare i sintomi e di rallentare, se non addirittura bloccare, la progressione dell'infezione in AIDS. Questa terapia è definita antiretrovirale (il virus dell'HIV è biologicamente un retrovirus). La terapia consiste in una combinazione di farmaci specifici da assumere ogni giorno ed è raccomandata per tutti colore che hanno contratto il virus. Come funziona?

La terapia antiretrovirale impedisce all'HIV di moltiplicarsi e quindi riduce la carica virale (la quantità di virus nel corpo). Questo protegge il sistema immunitario e impedisce la progressione verso l'AIDS. Si può capire che la terapia non cura definitivamente l'infezione, ma aiuta a prolungare l'aspettativa di vita e a migliorare la qualità della vita delle persone che hanno contratto l'HIV. Se con la terapia antiretrovirale si raggiunge un livello non rilevabile della carica virale (in pratica l'HIV è presente nel sangue, ma i suoi valori non possono essere letti da nessun test perché ridotti al minimo), la persona infetta non ha più alcun rischio di trasmettere il virus al proprio partner attraverso il sesso. Ecco perché è importante la diagnosi precoce per iniziare nel più breve tempo possibile la terapia specifica.

Come si diagnostica l'infezione da HIV?

I sintomi che abbiamo visto prima come febbre, debolezza e perdita di peso spesso sono confusi con quelli dell'influenza, ma possono anche essere un segno della progressione verso l'AIDS. Tuttavia, la diagnosi  si basa sui seguenti criteri:

  • positività al test specifico per l'HIV,
  • un calo di linfociti CD4 T a livelli inferiori di 200 cellule / mm,
  • la presenza di alcune infezioni opportunistiche.

La diagnosi precoce permette di scoprire subito l'eventuale infezione da HIV e di iniziare rapidamente il trattamento retrovirale migliorando sensibilmente la qualità della vita. Per questo è molto importante consultare il proprio medico di fiducia se si è avuto comportamenti a rischio come sesso non protetto con persone sconosciute o contatto con sangue a rischio. Seguire gli accorgimenti di prevenzione, come abbiamo visto, è il metodo migliore per evitare il contagio.

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