Un ictus cerebrale si verifica quando l'afflusso di sangue al cervello si interrompe improvvisamente. Dopo pochi minuti senza sangue il cervello inizia a subire danni perché ha bisogno in ogni momento di ossigeno e cibo portato dal sangue. Proprio per questo motivo, se il trattamento viene avviato entro poche ore, è possibile evitare danni permanenti. Per questo è importante chiamare immediatamente i soccorsi (112) se pensi che qualcuno vicino a te stia avendo un ictus.
Quali sono i sintomi dell'ictus?
Tra i sintomi di un ictus ci sono l'intorpidimento improvviso o la debolezza soprattutto su un lato del corpo. Spesso si nota l'addormentamento improvviso di un braccio o di una gamba o non si riesce a sollevare gli oggetti con una mano. Tutto dipende dalla zona del cervello colpita dall'ictus cerebrale.
Altri sintomi possono essere:
- confusione improvvisa e mancanza di lucidità,
- difficoltà a parlare,
- improvvisi cali di vista,
- vertigini,
- difficoltà nei movimenti di un lato del corpo (viso, braccio e gamba),
- perdita di equilibrio fino a camminare con difficoltà,
- improvviso e forte mal di testa senza un apparente motivo.
Cos'è un ictus?
Abbiamo visto che un ictus cerebrale si verifica quando l'afflusso di sangue ad una parte di cervello viene interrotta e causa danni permanenti, ma qual è il motivo? Questa interruzione del flusso di sangue può essere causata da un coagulo di sangue (noto come ictus ischemico) o dalla rottura di un vaso sanguigno con conseguente sanguinamento all'interno del cervello (noto come ictus emorragico).
Chi è a rischio di ictus?
Secondo la SIIA (Società Italiana dell'Ipertensione Arteriosa), ogni anno circa 200000 persone in Italia hanno un ictus. Il fenomeno è in aumento costante a causa dell'invecchiamento della popolazione italiana ed è, infatti, considerata la terza causa di morte nel nostro Paese .
Gli ictus sono più comuni nella popolazione anziana, con 1 caso su 10 che si verifica in persone di 75 anni o più. Tuttavia, in rare occasioni, possono verificarsi nei giovani adulti e persino nei bambini.
Secondo le stime, circa l'80% degli ictus è prevenibile. Proprio per questo, è importante consultare il proprio medico o infermiere di fiducia per sapere qual è il tuo rischio e cosa puoi fare per ridurlo.
Quali sono i fattori di rischio dell'ictus?
La maggior parte dei fattori di rischio più importanti possono essere controllati e ridotti seguendo stili di vita adeguati per quanto riguarda l'alimentazione, l'attività fisica e alcune abitudini di salute e benessere. I fattori di rischio modificabili sono:
- ipertensione arteriosa
- alti livelli di colesterolo nel sangue
- diabete
- fumo
- abuso di alcol
- essere sovrappeso o addirittura obesi
- fibrillazione atriale
- vita sedentaria e mancanza di attività fisica,
Tra i fattori di rischio non modificabili ci sono la storia famigliare e l'età.
Come viene diagnosticato un ictus?
Per diagnosticare un ictus cerebrale, il personale medico ed infermieristico ti faranno una serie di domande: quali sintomi hai, quando sono iniziati o se hai altre patologie. Utilizzeranno anche alcuni strumenti per valutazione per aiutare a valutare l'urgenza del trattamento.
Se si sospetta un ictus, verranno eseguiti ulteriori test nel più breve tempo possibile:
- esami del sangue per il controllo dell'emocromo, degli elettroliti, test di funzionalità renale, il valore di glucosio e lipidi (grassi) a digiuno, velocità di sedimentazione degli eritrociti (VES) e la proteina C-reattiva,
- elettrocardiogramma, per valutare il ritmo cardiaco,
- TAC alla testa
- nei casi più sospetti possono essere richiesti ulteriori indagini (angiografia, radiografia del torace, sierologia della sifilide, ecc)
Cosa posso fare se sono ad alto rischio di ictus?
Se il tuo rischio di avere un ictus è alto, se ti ritrovi in uno o più fattori di rischio, parlane con il tuo medico o infermiere di fiducia, ti sapranno consigliare per ridurre questo rischio ed aiutarti a mantenere uno stile di vita più sano.
La prima cosa da fare è quella di controllare il rischio cardiovascolare e quindi ridurre l'ipertensione o il livello di colesterolo nel sangue seguendo una dieta adeguata a ridotto contenuto di sale e grassi saturi. Smettere di fumare ed evitare il fumo passivo ti aiuterà a mantenere uno stile di vita sano, permettendoti di aumentare la tua attività fisica per mantenere il tuo peso a un livello normale (BMI tra 18,5 e 24,9). Ultimo, ma non meno importante, è necessario che tu riduca i livelli di stress, di ansia e depressione o imparare a gestirli in maniera ottimale con semplici attività (per esempio attraverso la pratica quotidiana della consapevolezza e la meditazione).
Qual è il trattamento per l'ictus?
Negli ultimi 5-10 anni, il trattamento dell'ictus è migliorato sensibilmente. In molti casi, se il trattamento viene iniziato abbastanza presto, è possibile un recupero completo senza danni permanenti. I sintomi presenti nei primi giorni dopo un ictus, infatti, potrebbero non durare per sempre e scomparire (se ben trattato i sintomi miglioreranno nei primi due mesi.
Il trattamento precoce è fondamentale
Si dice che Il tempo è cervello perché ogni minuto conta e le cellule cerebrali presenteranno più danni se resteranno prive di ossigeno troppo a lungo. Se il trattamento viene avviato entro poche ore si possono salvare più cellule cerebrali.
Dove possibile, i pazienti con ictus vengono trattati in reparti dedicati chiamati stroke unit in con, medici e infermieri specializzati, si prenderanno cura del caso con trattamenti farmacologici, ma anche riabilitazione e ti aiuteranno ad intraprendere alcuni cambiamenti nello stile di vita.
Fase acuta
I farmaci saranno somministrata per via endovenosa per aiutare a sciogliere i coaguli di sangue (trombolisi acuta). A volte è necessario un intervento chirurgico per trattare l'edema cerebrale (liquidi e sangue all'interno del cervello) o contribuire a ridurre ulteriori sanguinamenti in caso di ictus emorragico.
Fase di recupero
I farmaci vengono somministrati per controllare e ridurre la pressione sanguigna e ridurre i livelli di colesterolo. A seconda del tipo di ictus e delle parti del corpo colpite, può essere necessario l'inizio di un percorso di riabilitazione che può durare settimane o mesi. La riabilitazione può comprendere sia quella fisica sia del linguaggio fino alla riqualificazione professionale nei casi di soggetti giovani ed in età lavorativa.
Molto importanti, bisogna ripeterlo, sono i cambiamenti dello stile di vita per la riduzione dei fattori di rischio e il controllo dei sintomi per evitare ulteriori episodi di ictus.
Bibliografia
1 - Società Italiana dell'ipertensione Arteriosa (SIIA)
2 - Società Italiana per lo Studio dello Stroke (SISS)
3 - Haemorrhagic stroke – Explained Watch, Learn, Live: Interactive Cardiovascular Library – American Heart Association
4 - Ischaemic stroke – Explained Watch, Learn, Live: Interactive Cardiovascular Library – American Heart Association